14 dicembre 2010

Il talento bipartito di Fulvio Spagnolo

In edicola con "20centesimi"

Quanti musicisti/pittori conoscete, abbastanza ricchi di famiglia e spericolati da finire con diverse ossa rotte per un fuoripista sulle Dolomiti, ma pure abbastanza sensibili e sognatori da spendere tutto il successivo periodo di riabilitazione (come un “notturno” dannunziano postmoderno, ma tutto di gioco anca bacino) a creare indefessamente - e forse ancora più spericolatamente - l’opera prima che neanche il talento più precoce (partito a 7 anni) lasciava presagire? Nella fattispecie, e in senso lato, non credo conosciate molte persone che riescano a concepire un album nel buio di un coma. E poi a perfezionarsi come cantautori, da autodidatti, nel giro di un solo anno. E perdipiù capaci, poi, di trarne un album spietatamente ironico ed autoironico, a partire dalla copertina, che raffigura una bella stampella in sovraimpressione, ad illustrare il titolo: “Sono io lo storpio”.


Fulvio Spagnolo da Carmiano, che ora è in ottima forma, è uno di quei personaggi che non fa compromessi con la realtà, amandola nella sua massima estensione e alla sua massima velocità. Per nostra fortuna, è mosso da uno spirito tutt’altro che futuristico. Fortuna ancora maggiore, Fulvio dipinge anche, fino a formare un dittico unico e irripetibile fra queste due anime della sua epressività. La prima, quella musicale e irriverente - sviluppata fin dalla più tenera età, ma sempre a ondate, almeno prima dell’incidente; l’altra, quella pittorica, colta e sottilissima, pur nella sua apparente oscenità, l’ha esercitata giusto fino alle soglie del tremendo incidente che lo bloccò a letto. Ditemi voi se queste due identità non sono una coppia perfetta, perfino sincronizzate. Il talento di Spagnolo per la vita accetta di tutto e soprattutto il passato e rielabora viaggi, esperienze, amori (per le cose, per i parenti, per le donne) come fa con Egon Schiele o Henri de Toulouse Lautrec - sue fonti pittoriche, per dirne due per tutte - quando dipinge.
Il suo primo album è composto da 10 tracce ed è pubblicato dall’etichetta veronese 1stPop, anche su iTunes (dove lo potete scaricare - legalmente - per 8,99 euro). Nei negozi di dischi di tutta Italia forse non lo troverete già in vetrina, ma se lo chiedete non vi costerà più di 10 euro. L’album è davvero interessante e alcune tracce recano impressi in chiarissime note una personalità rock/grunge e una capacità cantautorale notevolissima. A tutta birra e sempre a petto in fuori.


Eppure, vi stupirà la proporzione che componenti come memoria e amor filiale occupano, invece, nei quadri della stessa persona, che sarebbero a tecnica mista anche se fossero tutti solo olii su tela, tante sono le contaminazioni e i raggiri che contengono per solutori abili e non, amici di una vita e chissà quali pubblici andranno alle sue mostre. Nella fattispecie, comunque, Fulvio predilige l’acrilico. Dichiarazioni d’amore sentimentale a svariate figure materne giocano a rimpiattino con rivelazioni sulla corporeità di una nonna. Cassieri elegantissimi con fare da Secessione viennese non compromettono in alcun modo il fascino di alcune mucche a matita su cartoncino, che hanno un corpo cubico e portano sandali da bambina perbene. 

Ma allora, anche nella musica, che dovrebbe essere la parte più schizzata e “maleducata” della sua produzione, sono tutti raggiri i riferimenti al politicamente scorretto, al grezzo, al giovanilistico a tutti i costi. In realtà, una delle dimensioni più corretta in cui
cercare di comprendere il fascino e i fascini di questo autore è quella di una continua, sottile elegia del tempo perduto, anche se questo tempo perduto non sempre è l’autobiografia più storicamente corretta, com’è per tutti i felliniani, forse inconsapevoli, com’è questo carmianese dalla voce delicatamente accentata. L’elegia della stessa possibilità di immaginare. I suoi buoni amici dicono che se solo fosse un minimo più regolato e meno genio, sarebbe già una star. Quelli davvero ottimi dicono che, però, una star senza un vissuto come quello che solo la sregolatezza motoristica (non mancano ogni sorta di stunt automobilistici, al curriculum acrobatico di Fulvio) e il tarlo del suo genio onnivoro, nessuno può essere una vera star.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...