5 marzo 2011

Le due anime di Lunita Pascal

In edicola con 20Centesimi

Prendere un tè con la fashion designer Lunita Pascal e contemporaneamente con la sua assistente tuttofare, Bruna Pizzichini, non è mica un'esperienza che capiti tutti i giorni. L'occasione ci è stata fornita dall'allestimento di una piccola grande mostra mercato che la Pascal ha organizzato da Doppiozero, l'emporio-bistrot-caffetteria che da qualche mese rende possibili alcune delle più singolari esperienze gastronomiche della scena leccese. Comprese le famose jacked potatoes (patate arrosto ripiene, quintessenzialmente britanniche, quasi più del pudding) introdotte nella nostra dieta dal mitico Fabrizio detto Orso: il solo Mangiafuoco agroalimentare capace di dare vita a tutti quei prosciutti e di quei formaggi.

Mentre Lunita si godeva le attenzioni della stampa e ci accoglieva servendoci tè Lady Grey con biscottini greci (i "Kuluraki", sperando di non incorrere nelle ire di alcuna divinità olimpica, in caso di errori di trascrizione), la povera Bruna allestiva col sudore della fronte il set in cui si sarebbe esibito, a partire dall'indomani, l'estro della sua esigentissima principale. Una vera e propria - seppure elegantissima - Cenerentola fashionista, che non smetteva per un attimo di sistemare cappellini e scarpette su tavoli, pareti, credenze. Il tutto, nel "privé" di Doppiozero, che è già stato spazio per mostre d'are e di design.
A un'ora canonica più canonica per un aperitivo che per un tè, non appena ci siamo accomodati a quei tavoli country francese le identità, i talenti e le occupazioni delle nostre interlocutrici sembravano moltiplicarsi per un gioco di specchi. Già di per sé Lunita è una tipa complicata. Nome di ceppo iberico e dal sapore cangiante, cognome da fisolofo e teologo francese del seicento. Ma anche Bruna, la sua fidata maestranza, non scherza: nome semplice e diretto, cognome di antico lignaggio. Non a caso la sua boss ha un bel da fare per riuscire ad ottenere quello che vuole da cotanta manodopera.
In realtà, a questo punto, se non conosceste personalmente né l'una né l'altra delle nostre ospiti di questo forbito pomeriggio, una cosa ve la dovremmo dire, per coscienza. Non tutti i creativi riescono a tenere a bada un nome d'arte dal carattere forte come Lunita Pascal. E così è capitato alla nostra Bruna Pizzichini, che per continuare ad avere una vita normale (si fa per dire, con tutto quello che fa, monta, smonta e inventa), ha dovuto mettersi al servizio della sua stessa creatività. Finendo inquadrata come dipendente del suo nom de plume, che altri non è che - appunto - Lunita Pascal.
E il bello è che solo in occasioni come questa della mostra mercato di Doppizero (in via Paladini 2, nel pieno centro storico di Lecce) i compiti sono perfettamente ripartiti. Lunita stilista di sciarpe double face di forma ittica (ma molto più profumate del pesce); Bruna ape operaia infaticabile che trasporta scatoloni.

Altre volte, è molto più difficile stabilire chi sia Bruna e chi Lunita. Quale delle due, ad esempio, conduce Radio Gaga su RadioRama: trasmissione cult dedicata alla cultura degli anni '80, in onda ogni domenica sera dalle 22 alla mezzanotte. O chi disegni con tanta grazia un certo fumetto su Facebook. Per non parlare di chi è la fotografa professionista del duo. Sono come una coppia di gemelle, perfettamente identiche nell'aspetto, che si divertono a scambiarsi i ruoli secondo le situazioni e le esigenze. E non è affatto detto che sia sempre Lunita a spuntarla sull'altra, perché l'esperienza e il savoir faire di Bruna non soccombono con facilità ai vezzi e alle vocine dell'altra.
Così, mentre Lunita ci racconta dell'artigiano che cucie alla pelle dei suoi mocassini unisex le suole necessarie perché quei concept di morbidezza e flessibilità siano anche indossabili per una reale passeggiata, Bruna pone le ultime etichette all'interno delle scarpe: "Lunita Pascal.

Made in Lecce". Perché niente è stato demandato all'estero, tranne che il perfetto accento inglese di entrambe. Ma ci sono anche copricapi realizzati ingegnosamente da collant smagliati (da non credere) e borsette talmente delicate che sembrano la cuffietta di una bambina d'antan. Tutti pezzi unici e tutti fatti amano. In più, se non vi basta quello che trovate da Doppiozero potete fare un giro sul sito www.lunitapascal.com, dove potete anche fare acquisti tramite PayPal.

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