29 giugno 2010

La Notte bianca 2010 a Lecce: ne abbiamo davvero bisogno?

Puntuale come solo i saldi estivi e le influenze stagionali sanno essere, anche l'Edizione 2010 della Notte Bianca leccese è ormai sul trampolino di lancio. La sala consiliare di Palazzo Carafa, tutto l'anno addobbata a festa per conferenze stampa di ogni risma - senza fare distinzione fra inaugurazioni di altalene comunali ed eventi più seri come il ritrovamento di cani perduti o relativi salvataggi - figuriamoci cosa ci riserva per una questione realmente di primaria importanza, come la Notte Bianca è e sarà sempre nel cuore della fiumana di gente che accorrerà nel nostro capoluogo sabato 3 luglio prossimo. Da un certo punto di vista, è come se ogni sabato sera a partire da (almeno) aprile non fosse stato altro che una serie ininterrotta di prove ed esercitazioni in vista del grande evento di inizio estate: placide torchiarolesi che controllano la riuscita delle paillettes dei loro tubini-gioiello; illustri sconosciuti dell'hinterland che mettono a dura prova il loro accento inglese con ignare studentesse Erasmus spagnole ("hai visto mai che capita davvero una straniera bona, come l'anno scorso, che non sapevo dire una parola, comparema"); orde di artisti di strada in un delirio di concorrenza sleale che si fanno la parodia a vicenda, si menano e, all'occorrenza, si "buano" reciprocamente mischiandosi fra i rispettivi pubblici.
Secondo i progetti del sindaco di Lecce Paolo Perrone e dell'illustre agenzia di comunicazione A&C Group (che sarà presente alla conferenza stampa di oggi, alle 11.30 a Palazzo Carafa, nella persona del suo numero uno Mauro Arnesano, ma che vanta, ahimé, un sito web aggiornato solo al 2003), la Notte Bianca 2010 sarà dunque una sorta di summa della movida leccese. Una sola serata in cui potrete trovare tutto il meglio delle altre serate possibili, condensato, ordinato, pettinato, spiegato e reso disponibile anche a chi di norma le notti non le frequenta, e a ragione. Una sorta di inferno dantesco - opportunamente suddiviso in gironi: quello musicale, quello enogastronomico, quello teatrale, quello sportivo, e via espiando. La Notte Bianca sarà un po' come quelle donne che poi sposiamo: perché averne altre se possiamo sforzarci di cercare tutto in una sola?
L'unico problema all'orizzonte, per gli organizzatori della manifestazione e per i collaboratori tutti (a partire dai signori rappresentanti di Provincia di
Lecce, Camera di Commercio, Università del Salento, Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, Apt Lecce e Accademia delle Belle Arti di Lecce), è l'ormai agguerrita concorrenza della costellazione di Notti Bianche alternative sparse per il territorio della Provincia. Le quali, anche se non in diretta contrapposizione cronologica con quella del capoluogo (come quella di Sternatia, lo scorso sabato, che ha bruciato tutte le altre sul tempo), comunque hanno fatto e faranno tanto per inflazionare e saturare la proposta dell'evento unico e irripetibile - come vorrebbero "vendercelo" gli amministratori - che non c'è e non ci sarà mai.

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