3 dicembre 2010

Chi è Lino Banksy, artista di streda

In edicola con 20Centesimi

Bisognava cercare dalle parti di Bari Vecchia per riuscire a trovare un provocatore dei provocatori come il misterioso Lino Banksy, l'unico artista di strada al mondo che lavora da casa. Com'è evidente dal nom de
plume utilizzato, questo fenomeno del web è figlio naturale di Lino Banfi e di Banksy, il più misterioso e ineffabile writer e stenciler che il mondo non conosca. Infatti, è sotto gli occhi di tutti che non si è mai fatto vedere. Almeno in questo, Lino Banksy gli è pari: è onnipresente sui profili Facebook dei pugliesi, ma neanche uno dei suoi fan può dire con certezza chi ci sia dietro la sua maschera cinefila e dialettofona. Tanto gusto per la segretezza ha portato addirittura il vero Banksy a girare un finto documentario sulla ricerca - del tutto infruttuosa - di se stesso e si è messo d'accordo con un museo per allestire una mostra delle sue opere senza che nessuno, neanche il più pettegolo dei custodi o curatori, potesse mai vederlo durante l'allestimento della stessa. Dove Banksy non si tira mai indietro è quando si tratta di creare metafore parietali della sua indignazione contro i soprusi e i vizi della società contemporanea. Citare in particolare una sua opera sarebbe fare un torto alla sua prolificità e genialità. Comunque, avrete visto riprodotta un po' ovunque l'immagine del "bombarolo pacifista" che - a volto copertissimo - compie il gesto di gettare una bottiglia incendiaria, che è in realtà un mazzo di fiori. Molto spesso, il suo gusto indulge al trompe l'œil, come nel caso, altrettanto celebre, della colf che solleva un lembo di palazzo per nascondervi al di sotto della sporcizia appena spazzata dalla strada, in un chiaro invito ai potenti al lavare in pubblico qualche panno sporco in più.
A Bristol - sua città natale - come a Londra e ovunque, gli immobili che sono "colpiti" da Banksy immediatamente vedono il loro valore commerciale levitare. In più, Banksy è stato il primo artista di strada ad essere ritenuto non soltanto - per entrambi i motivi suddetti: immobiliare e umanitari -  una specie di benefattore dai proprietari dei muri vandalizzati (quando i suoi lavori non vengono staccati come affreschi rinascimentali in pericolo, e musealizzati). Ma è stato anche il primo artista di strada ad essere seriamente restaurato.
Molti hanno avuto voglia di imitare una simile icona di contemporaneità. Ma solo Lino Bansky ha avuto il coraggio di sfotterla. Probabilmente è lungi da lui il desiderio di coglionella puro e semplice, volto a colpire un antiborghese che si vorrebbe imborghesito, o giù di lì. Anche perché Banksy, che io sappia, non si è imborghesito ancora e Lino si esprime troppo brillantemente per non averlo capito.
E' un po' come quando, nel "Favoloso Mondo di Amélie", la protagonista fa viaggiare un nano da giardino in giro per il mondo, ritraendolo in una serie di fotografie al cospetto di altrettanti significativi monumenti. Fatte le dovute proporzioni, qui si fa viaggiare non un nano, ma un piccolo gigante della baresità: Lino Banfi in persona. Il quale viaggia attraverso il fotomontaggio. Dunque, i lavori di Lino Banksy sono elaborazioni digitali di genio, in cui i volti dei protagonisti della sezione nordpugliese della commedia all'italiana di serie B, opportunamente "pop-artizzati", vengono calati nelle scenografie più cool dell'underground mondiale. Così, avviene che la perfetta colf di cui sopra, nell'atto stesso di simboleggiare la dialettica fra interni ed esterni della dimensione urbana di oggi, sia oggetto delle attenzione di un medico un po' porcellone, che mentre lei spazza decide di buttare le mani. Oppure (forse la più sublime trovata di tutte, perché tutta giocata sul registro della parodia della religiosità popolare), l'immagine in cui un bambino si inginocchia e prega tutto raccolto, dopo aver però passato il suo pennello sul muro di fronte, fino a far leggere "Oh Madonna benedetta dell'Incoroneta". Infine, come può non commuovere la bambina che sottende la sua altalena alla grandissima "A" rossa di Andria, posta alla base di un grattacielo newyorkese? Lino Banksy non smettere mai di controllare, a modo tuo, i controllori del malcostume e delle piccole e grandi violenze del mondo come lo conosciamo, e vorremmo rifarlo.

1 commento:

Stileggendo ha detto...

;))) bell'articolo!
Elisa

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