La Città del Libro 2010 è ufficialmente aperta intorno a noi. Una cerimonia alle 18 abbondanti, condotta dal quel conduttore di Tele Rama di nome Marco, che ha una voce da strillone dell'etere, l'ha aperta urlando - come per un show di varietà d'altri tempi - i primi ospiti politici presenti: Capone, Gabellone, Manca, Perrone, Palese. Per un caso da fortuito a felice, siamo gentilmenti ospitati dallo stand del nostro stampatore Martano: non c'è scrivania più libera e comoda di quella che ci indica, fra il bar e la nicchia di Tele Rama, questa mano amica. Vasco Rossi direbbe: "Piccolo spazio pubblicità". Il quale Martano, come ogni anno, propone una piccola esposizione di strumenti di lavoro d'epoca. Abituati come siamo agli aggeggi in pietra vanto delle varie case vinicole, vedere esposto un computer Macintosh della prima ora, sotto una teca di vetro, allieta il nostro portatile Apple come se fosse una macchina da corsa in un film della Pixar, che riconosce sua madre in una 500 perfettamente conservata. Battiamo insomma il nostro pezzo più a nostro agio che posando il MacBook sulle sole gambe, ma sempre ocn un certo imbarazzo, non sapendo se possiamo o meno attingere dalla macchina del caffè disponibile su un mobiletto, bypassando il costoso bar fieristico.
Il nostro intento sarebbe quello di raccontarvi, per filo e per segno, cosa succede intorno a noi, come in una versione in differita e su carta stampata del cosiddetto Live Tweeting, tanto mediaticamente sbandierato da SalentoWebTv, media partner della Fiera campiota. Che scemo di Campi non essendo, giustamente, ha affidato a una personalità d'eccezione tale Live Tweeting. Qui su 20 Centesimi lo faremo per i 4 giorni della Fiera, quindi non preoccupatevi se oggi ci limitiamo a un po' di "highlights". Non che non siamo stati impressionati positivamente dalla risposta pronta che ha avuto Rocco Palese, quando gli hanno chiesto che libro avrebbe consigliato a Nichi Vendola ("Qualunque libro sul Papa", è stata la risposta). Oppure, non che non ci faccia sempre tenerezza vedere Antonio Gabellone con la fascia da Presidente della Provincia. Fa tanto principe azzurro della politica locale. Anche quando parla da quella specie di nicchietta, scavata a mani nude da due cameramen di Tele Rama, giusto qualche ora fa.
Imprescindibili sono due grossi "bravo", però, che vanno urlati adesso, nel fare un bilancio della prima giornata, prima che chicche come queste possano essere sommerse dalle standing ovation che riceverà probabilmente una personalità del calibro di Raffaele Fitto (che parlerà oggi alle 17.00). O quella di Fini sabato pomeriggio. Il primo dei bravo è rivolto all'artista Cosimo Brunetti da Spoleto, autore del logo che accompagna il motto dell'edizione 2010 della Città del Libro: "Eroi di carta". E' una commovente rivisitazione del tema - eterno - del don Chisciotte, tanto bella da aver vinto il Concorso Logo Città del Libro 2010, con chissà che razza di giuria (con tutto il rispetto). Delicatissimo il modo che ha il logo di realizzare un personaggio dalla mente irrimediabilmente compromessa dall'amore per la letteratura, sottoforma di origami di carta. Ci piace pensare che almeno sia la carta di un romanzo d'epica cavalleresca.
Il secondo bravo è per l'immenso Franco Petrachi, "creative director" del progetto editoriale più ambizioso fra tutti quelli che potranno mai essere presentati a una Fiera del libro locale (e infatti ancora non è stato presentato, essendo un work in progress che si manifesta, qua e là per gli stand, sotto forma di piccoli totem informativi tutti da scoprire, o da condonare, quando non vengono tristemente demoliti e poi riassemblati altrove, per via dell'intervento di qualche addetto alla sicurezza). Il progetto - intitolato "The Best Salento's Factories and Professionals - Le storie sorprendenti dei migliori salentini" è per ora un librone dalla copertina stracarica di foto e di slogan, ma dalle pagine ancora simbolicamente bianche. Franco sta svolgendo la selezione dei protagonisti in giro per la sua terra: "su Lecce, Brindisi e Taranto". Mentre chiudiamo questo pezzo entusiasti di tanta bellezza editoriale, un bel vice-direttore del TG5 beve un prosecchino alla nostra scrivania. Tutto questo accade alla Città del Libro 2010.
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