9 luglio 2010

Perché ci piace Giovanni Pellegrino

In edicola su 20 Centesimi

Giovanni Pellegrino - il senatore della Repubblica; il Presidente di Commissione Stragi; il dotto amministrativista; il delizioso cronista di giudiziaria che trapela nella sua pubblicistica ("Il Processo Andreotti. Palermo chiama Roma" su tutti i suoi libri); insomma, questo singolo uomo le cui molteplici carriere basterebbero a dare dignità e sostentamento a generazioni di padri e figli e nipoti di altri nostri politici locali, ci piace per una serie di motivi. I quali sono troppi per essere elencati in questa rubrica. Faremo qualche esempio, però. Ci piace perché, in un mondo di salutisti o, peggio, di fumatori di sigarette, lui fuma la pipa. E la fuma incessantemente. Anche quando non sembra, perché è al chiuso o perché lo fa pianissimo, senza emettere fumo, lui pipa in barba a chiunque. Oppure, ci piace perché parla con accento forte di cose legislativamente, umanamente, culturalmente delicatissime.

Ma per una cosa, Pellegrino, ci piace soprattutto: e ci duole ammetterlo perché la cosa potrebbe sembrare valagloriosa o egotica. In realtà, la cosa ci tocca più perché siamo amanti delle diversità che della vanteria pura e semplice (anche se, in casi come questo, un po' ci vuole). Ci piace Pellegrino perché (lo ha detto volto su schermo, durante la scorsa puntata di "Open" su TeleRama) in cima alla sua pila di giornali di ogni mattina, pare che ci siamo noi. Se solo non si portasse così bene quegli anni che ha, ecco, Pellegrino sarebbe come un nonno collettivo della nostra città; di quelli buoni ma colti, niente affatto semplici eppure sempre miracolosamente compresi.

1 commento:

Unknown ha detto...

Si, Giovanni Pellegrino ci piace perché' e' di sinistra ma non come tanti altri e vive nel rispetto delle persone garantendo loro la giusta dignità'. Ci piaci anche tu,ragazzo, che diventi ogni giorno di più' una splendida penna!

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