24 settembre 2010

Quei nuovi comunisti allo Zei

In edicola con 20Centesimi

Zei Spazio Sociale (un escamotage elegante e ben arredato per non definirsi "centro sociale") sorge in un appartamento al piano terra di Corte dei Chiaramonte, nel cuore del centro storico di Lecce: un toponomastico aristocratico, ma niente affatto in contrasto con una frequentazione (più di 1600 soci) che ha mostrato e mostra di essere di vedute molto larghe, in fatto di base sociale. Lontani anni luce dalle posizioni che, altrove, rendono circoli come questo più esclusivi di intere sezioni della Lega Navale, che magari sono dotati di sedute dal design decisamente inferiore, rispetto allo Zei. Luoghi nobili al contrario, ma con lo stesso sprezzo per il diverso o l'emarginato, solo perché ha una macchina che non perde olio o una Milf per genitrice.

Per lo Zei, il programma sociale di questo settembre 2010 è uno dei più importanti di sempre. Le attività del circolo ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana) più frequentato e in vista di Lecce sono ripartite dopo una pausa durata tutta l'estate: la Festa di Riapertura del 10 e quella di ieri sera coi "Playontape"; i dj set dell'11 e del 18; le mostre d'arte di "Fusione". Ma, ben più importanti, le cinque giornate di congresso, che terminano proprio stasera e corrispondono al quinquennale dalla nascita di Zei. Suddivise per tema (Riflessioni sull'Ambiente; sulla Cultura; sull'Immigrazione; su Lavoro e Formazione), le Giornate sono state probabilmente il più riuscito tentativo giovanile o tardogiovanile, da parte dei leccesi, di impostare un dialogo su quello che sta accadendo alla politica italiana, in questi anni di digestioni e indigestioni di tutto quello che sembrava dovesse essere un tabù, e invece era possibile. In questi anni, del resto, in cui il principale partito della sinistra è anche l'acronimo della castima più amata dagli italiani.

Basta avvicinarsi alla sede dello Zei di qualche metro in più, rispetto alla consuetudine, per rendersi subito conto di quanto sia pregiudiziale l'idea che alcuni genitori di estrazione fighetta urbanizzata o suburbana in generale si fanno di questo luogo, non appena i loro figli cominciano a frequentarlo o a chiedere per l'onomastico una felpa con su scritto "Gattocomunisti siempre". E' il grande giorno del Congresso, in cui si dovrà annunciare il successore del Presidente che ha portato lo Zei ad essere quello che è oggi. E, nella fattispecie di queste ore, un posto allegramente pieno zeppo di alcolici e di bei giovani di orientamento politico un po' più che progressista, fra i venti e i trent'anni (con qualche eccezione in ambo i sensi di marcia).

Il bisogno di fresco li costringe a sedere un po' tutti sulle soglie delle case intorno alla sede, mentre il loro capo spirituale parla a un microfono abbastanza potente, forse, da rimettere in moto lo spauracchio delle continue minacce di cause legali o scopettoni - da mossi a molto mossi - da parte del vicinato. Eppure non smettono di essere fieri dell'aspetto curato, tutt'altro che pauperistico, che sono riusciti a dare alla loro sede. Anzi, si fa anche un discreto servizio d'ordine intorno alla Bmw station wagon che, tradizionalmente, campeggia nello spazio antistante all'ingresso dello Zei. Apparterrà all'unico vicino che non si lamenta, c'è da credere.


Oggi si fa il bilancio di cinque anni di attività. Ci sono preoccupazioni per quali saranno gli esiti delle proteste contro la legge 133 della Gelmini; ma anche tanto entusiasmo per le riunioni Arcilesbica che qui si sono svolte, nonché per la temperatura raggiunta dalle lettine di Red Bull che qui si sembra gradire molto, soprattutto in concomitanza con la vodka. Deve essere per l'origine ex marxista di questo cocktail, che dai peggiori autogrill di Brno è andato diffondendosi anche per mezza Europa filoccidentale. Capiamo definitivamente che le cose stanno cambiando, anche per questi dolcissimi comunisti, quando, al passaggio di due freschissimi coniugi evidentemente di centrodestra (quanti pianificatori quinquennali conoscete che si fanno prestare una Mercedes classe E per maritarcisi dentro), le loro donne esclamano, ingenuamente, come se non ci fosse niente di più organico da dire: "La sposa!". E il bello è che parecchie di loro sono anche molto carine.


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