15 ottobre 2010

Paolo Perrone all'Accademia Chigiana

In edicola con 20Centesimi

Un gentilissimo invito della Confcommercio di Siena è stato inoltrato al Comune di Lecce, e colto al volo da Paolo Perrone. Insieme a rappresentanze delle città di Siena stessa e di Venezia, Lecce è sollecitata a partecipare a un dibattito sul turismo nelle città d'arte. Per la precisione, il tema è come il connubio fra turismo e città d'arte dovrebbe essere gestito, "per garantire, da un lato, gli aspetti più strettamente economici, dall'altro il mantenimento e la fruibilità di monumenti, palazzi, chiese e altri elementi del patrimonio delle città". "Alla faccia del bicarbonato di sodio", direbbe, a questo punto, un amministratore locale con una discreta cultura cinematografica e anche solo una leggera infarinatura di senso del realismo. Una tematica difficilissima - che rasenta a tratti la vera e propria patata bollente - da affrontare su un terreno ancora più irto di pericoli, per il nostro buon Perrone (unico rappresentante del Comune di Lecce presente nell'occasione): la prestigiosissima, parrucconissima Accademia Chigiana di Musica. Una location che, probabilmente, metterebbe soggezione anche al più poetico e immaginifico dei governatori regionali italiani; figuriamoci a un Dottore Commercialista di livello comunale, per quanto ex-bocconiano (o, anzi, proprio perché bocconiano).
Fatto sta che, complice la moderazione del critico d'arte, esteta e alsaziano Philippe Daverio, anche Perrone oggi prenderà parte a una discussione che coinvolgerà i suoi colleghi amministratori Carla Rey (assessore al "Commercio, alla Qualità Urbana e alla Tutela del Consumatore" del Comune di Venezia) e Maurizio Cenni, sindaco di Siena. Corredano il tutto le presenze, più o meno minacciose, di esponenti del gotha della cultura toscana e, dulcis in fundo (inteso anche come "fondi" economici), Paolo Corchia di Federalberghi, il presidente del Gruppo Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari (venerato in loco come un re taumaturgo) e il non meno sacrale ed esigente - anche in fatto di umiliazioni fantozziane al suo cospetto - Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Monte dei Paschi. Quando l'antica "Sala della Musica" si aprirà sui relatori, ecco, diversi sindaci di municipi candidabili al ruolo di "città d'arte" saranno contenti di essere stati scartati a priori dalla terna.
Il fatto è che il sindaco Cenni avrà principalmente il compito di fare gli onori di casa. Tutti gli oneri graviteranno su Perrone e Rey. La quale, sfoderando tutta la sua parlantina meritocratica, da profondo nord-est; nonché il fatto di aver aperto più e più musei del suo territorio (fra cui: Accademia, Ca’ Rezzonico, Museo Storico Navale, Museo Diocesano, Fondazione Cini) e, da non dimenticare, non avendo mai nominato Massimo Alfarano Assessore alla Cultura del suo Comune di appartenenza, avrà probabilmente un canale di accesso priviegiato all'attenzione dell'uditorio.
Insomma, le circostanze, probabilmente, vorranno qualche proposta organizzativa in più, da parte di Perrone, rispetto al solito vivacchiare di rendita e lasciar fare all'Azienda di Promozione Turistica. Qui, sia detto per inciso, in un pezzo in cui vogliamo più divertirvi che annoiarvi, è in gioco la sostenibilità stessa di un turismo di massa prossimo venturo nella nostra città di riferimento (chè, per ora, non ne abbiamo altre). Un turismo che non va certo organizzato col preservativo, non sia mai ci prendiamo qualche malattia; ma non può nemmeno essere lasciato alla mercè dei tour operator oligopolisti dei nostri meravigliosi cortili e facciate. Quando ce ne saranno, ovviamente, di tour operator davvero interessati al nostro sfruttamento e alla nostra lenta, ma inarrestabile, corruzione architettonica e sociale.
Ora, però, lasciateci il tempo e lo spazio di un'invocazione alla entità - neopagana o paleocristiana che sia - che protegge gli amministratori comunali dalla Cultura (Dio scampi sempre loro da ogni forma di accumulo o di ritenzione del sapere), non ci resta che credere fermamente nella possibilità che vengano scattate e pubblicate quante più foto possibile, di questo incontro fra Perrone e i parrucconi senesi. Speriamo solo che non porti sfiga l'atto stesso di aver rivolto la presente invocazione. Per quanto riguarda il sindaco stesso, si sa, non credendo nell'esistenza di 20Centesimi, sarebbe molto dura trattenerlo dal pubblicare le foto, con un articolo uscito in una sede come questa.

1 commento:

paolo ha detto...

egregio, come sempre

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