20 ottobre 2010

Sapessi com'è strano andare a un reality da Martano

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In tempi di crisi come questi, si dice anche dal barbiere che il lavoro dobbiamo inventarcelo. Magari, mentre se ne scopa il pavimento per arrotondare. Pare che lo stesso possa dirsi anche degli ammortizzatori sociali e chi avverta la responsabilità di doverci ricorrere. In sempre più casi, però, non è l'azienda per cui lavoravamo o lavoreremmo, a dover provvedere al "sostegno del reddito dei dipendenti che hanno appena perso il lavoro".
Prendiamo il caso di Francesca Giaccari, concorrente del Grande Fratello 11, l'attuale edizione del fratello maggiore di tutti i reality show (mentre pare, sempre di più, che il padre ne sia "Chi l'ha visto?"). La più "desiderata della casa", secondo un sondaggio realizzato a Galatina da sua madre, presenta alcune caratteristiche che la rendono emblematica dal punto di vista mediatico. Da una parte, non è la prima persona di bell'aspetto e di sesso femminile che deve fingersi intellettualmente e culturalmente peggiore di quanto non sia in realtà, per poter essere accettata da una community. In questo caso, non il privé del Malè, né tantomeno la relativaa pista Pachanga; bensì svariati milioni di telespettatori del prime time nazionale italiano.
Così, Francesca, probabilmente di comune accordo con un autore Endemol giovane e brillante, magari dotato di laurea in filosofia, master in Business Administration e fidanzata sudamericana, ha deciso di esordire con un "Comu sciamu?", appena entrata nella casa delle case televisive. La stessa casa che ha saputo prendere tristemente il posto di quella Vianello, da prima ancora che Raimondo avvertisse il primo segno grave, pace all'anima sua. Si rivolgeva a un gruppo di suoi coetanei, o giù di lì (in qualche caso anche un po' su, ma si sa, nessuno mente meglio sull'età di un concorrente di tv verità). Qualcuno romano, qualcuno lombardo, qualche altro di solo Dio sa dove. Non tutti hanno avuto l'onore di capire che volesse dire con quella domanda ma, appena Francesca ha cominciato a dare lezioni di pizzica, tutti hanno capito da dove venisse, autonomia linguistica più, autonomia linguistica meno. Il resto, è stato, fino ad oggi, solo un lungo, ininterrotto susseguirsi di "comparema, ce sta 'uardi, nu' suntu cazzi toi".
Così, tu, giovane donna centrosalentina, che hai fatto la valletta in una qualche vita precedente al Premio Barocco, sfoderando il migliore dei tuoi sorrisi e una perfetta dizione italiana - forgiata dopo anni ed anni di imitazione delle mamme delle tue compagne di classe altolocate - devi sbarcare il lunario. Parlando nel dialetto che hai passato una vita a giurare di non conoscere, ma che ti torna alla bocca nel momento del bisogno. Hai pure partecipato a Miss Italia (risultando Miss Eleganza Puglia 2004, sia detto con un certo moto di orgoglio). Eppure, il lavoro come attrice non protagonista accanto a Scamarcio non è venuto. Perlomeno, non ti è caduto addosso come grandine a Collemeto, come nei giorni in cui papà non si è fidato di accompagnarti in macchina al corso di portamento, a Nardò, dalla signora Raffaella che è tanto brava e poi è un amore come spiega. E' qui che interviene la televisione, o meglio lo stato, o meglio ancora un'aberrata e mostruosa figlia bastarda delle due entità.
Allora, ecco anche come le due cose si correlano. Come vanno a nozze il finto dialetto e il riciclo di capitale umano, in questa terra in cui ci stanno per togliere anche i pomodori da tirare in faccia, a dei clown che non ci fanno più ridere da un pezzo. Il Grande Fratello, come la televisione stessa, come il governo centrale che rappresenta, non sono altro che un sublime sistema di ammortizzazione sociale, rispetto a quello che sono le possibilità occupazionali che il governo stesso non riesce o non vuole darci. E' una cloaca di reflussi ormai statisticamente certi, anche provvisti di una certa rappresentativià regionale, a mo' di parlamentino delle deformità e dei vizi del nostro Belpaese.
Passiamo una vita a studiare e a coltivare i nostri talenti (Francesca è laureata in scienze politiche e canta nei locali salentini da una vita, è insomma una ragazza non priva di pregi). Non troviamo lavoro o perdiamo quello che avevamo? Non dobbiamo preoccuparci: il sistema provvederà a darci di che vivere, chiedendoci in cambio di mostrare a tutti gli altri ogni nostro difetto, incertezza o paura.

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